lunedì 11 luglio 2011

Io e i blog

Mi sono appena resa conto che non scrivo da giorni. Non l'ho fatto per vari motivi e non certo perchè non ho avuto nulla da esprimere...anzi forse sono stati talmente tanti i pensieri che, nell'indecisione, ho deciso di tenerli tutti per me.
Ho pensato al mio percorso di scrittura sul web che molti di voi non conoscono.
Il mio primo blog era sulla piattaforma "spaces.live" che adesso hanno trasferito su "wordpress".
Lo trovate qui.
Il titolo "Voglio buttarmi per cadere verso l'alto" la dice lunga sul periodo che stavo attraversando. Il primo post è datato settembre 2006, inizio del secondo anno di università. Avevo da poco letto "Un posto nel mondo" di Fabio Volo. Autore che, a dire la verità, oggi considero a tratti demenziale, a tratti ripetitivo. In quel momento aveva un senso. Se non ricordo male, era la storia di un tizio che cercava il suo posto nel mondo e che, per raggiungere questo obiettivo, si trasferiva a Capo Verde. Poi forse tornava, non ricordo.
Quella stessa estate vidi "La Nave dei Folli": un gruppo di naviganti più o meno giovani, provenienti da Paesi diversi. Mi colpì il fatto che ognuno parlava la propria lingua e che rispondeva agli altri nella propria lingua. Ad esempio l'italiano parlava l'italiano e il francese gli rispondeva in francese. Erano nomadi. Stavano su quella nave coloratissima circa otto mesi l'anno. Erano degli artisti e si fermavano nei porti per fare gli spettacoli. Il pagamento degli spettatori si calcolava in base al peso. Al porto di Castellammare c'era una tenda che separava la zona dello spettacolo da tutto il resto e prima di questa tenda c'era una bilancia con un tizio che parlava spagnolo e che faceva pesare gli spettatori stabilendo quanto dovevano pagare.
Non c'era un motivo apparente per l'utilizzo di questo metodo, ma era decisamente curioso e affascinante!
Dunque stavo parlando del mio periodo. Ebbene da lì a poco (a febbraio) avrei deciso di interrompere la mia esperienza universitaria che era durata un anno e mezzo. Ho deciso in pochi giorni. Mi sono liberata dell'università come ci si libera di una carie. Era diventata fastidiosa. Dovevo trovare il mio posto nel mondo e avrei avuto voglia di imbarcarmi sulla Nave dei Folli.
Non fu così. Dopo quindici giorni dalla fatidica decisione ero già dipendente di uno studio di consulenza...ma il sèguito è una storia lunga.
Torniamo al blog...lo scrivevo, lo aggiornavo. Ogni tanto lo mettevo in pausa, ma poi lo riprendevo. Vi scrivevo di tutto e mi piace ricordare che scrissi una notizia (su degli arresti ad Alcamo) dopo circa 30 secondi dalla pubblicazione sul sito dell'Ansa. Facendo una ricerca su Google, inserendo le parole "arresti alcamo", spuntavano l'Ansa e il mio blog. Un piccolo grande orgoglio!
L'ultimo post è datato 5 novembre 2008: le grandi elezioni americane, quelle in cui fu eletto Presidente Barack Obama.
Qualche giorno dopo comunicavo ai miei seguaci che il mio blog si sarebbe trasferito sulla piattaforma "blogspot", esattamente qui.
Era un blog diverso e non ebbe fortuna, nè lo trattai come il primo.
Nel frattempo, nel luglio del 2008, avevo avviato la collaborazione con Alcamo.it e fu probabilmente per questo motivo che non proseguii con il mio blog personale.
Alcamo.it fu una bella esperienza e mi fece scoprire il senso delle amicizie nate on line e della natura effimera che possono avere, ma anche di come possano durare e possano diventare importanti.
Nel frattempo nasceva "pecorenere.info": un gruppo di separatisti di Alcamo.it che, ormai, si trasformava sempre più in un gazzettino poco aggiornato.
PecoreNere non era molto seguito da chi non faceva parte del gruppo, ma per noi era un vero e proprio centro di aggregazione. L'esperienza terminò in breve tempo e in modo quasi naturale.
Nel frattempo si diffondeva sempre più Facebook e questo contribuì al declino di Alcamo.it. Su Facebook era tutto diverso. Era più semplice stare in contatto ed era inevitabile che il mondo dei blog ne risentisse.
Io, nel frattempo, creavo vari blog con vari collaboratori, ma ebbero tutti una brevissima durata e neppure ne conservo gli indirizzi.
Come quasi tutti, aumentai la mia presenza sul Social Network più famoso del momento a cui, a dire la verità, mi ero iscritta in tempi non sospetti. Lì ogni tanto scrivevo, ma mi risultava difficile mantenere una certa frequenza.
Poi ci fu il periodo di assenza! Troppe cose per la mente, non potevo condividerle con il mondo intero e forse, certi pensieri, non avevo voglia di condividerli neppure con me stessa...
Adesso gestisco questo blog senza obbligarmi a scriverci. Lo faccio quando mi va e senza prefissare gli argomenti.
Uso Facebook di tanto in tanto. Mantengo i contatti, ma ci scrivo raramente. Al momento va bene così.