venerdì 26 agosto 2011

Viaggiare....

Amsterdam
Viaggiare. Avere tempo per farlo. Avere voglia di farlo.
Sì, anche la voglia. Non sempre si vuol affrontare un viaggio e tutto ciò che ne deriva: scegliere la giusta destinazione e la giusta compagnia, prenotare, preparare la valigia, stressarsi il doppio prima della partenza per recuperare (in anticipo) il tempo trascorso in vacanza e non al lavoro e recuperare il tempo in maniera "post" con lo stesso identico stress.
Trovare il giusto compromesso tra il budget economico che si ha a disposizione e la meta.
Tuttavia un viaggio lascia sempre qualcosa di importante. Durante un viaggio si conosce un mondo diverso (qualunque sia la meta!) con una cultura diversa. Si paragona ciò che si ha nella propria terra con ciò che si sta visitando. Si assaporano gusti diversi e si percepiscono odori diversi. Si impara ad apprezzare la diversità.
Durante un viaggio si marcia dentro se stessi, si cercano gli aspetti positivi e quelli negativi di ciò che si sta vedendo.
Una volta, adolescente, dissi che mi sarebbe piaciuto viaggiare tutta la vita, senza fermarmi mai. Una persona mi rispose che il gusto del viaggio è anche tornare. Tornare per poter raccontare e per poter condividere sensazioni ed emozioni con chi ci conosce e, aggiungo io dopo anni, per poter apprezzare ciò che si ha e per poter creare ciò che non si ha.
Viaggiare per godere delle bellezze del mondo e per fare in modo che esse facciano parte del nostro bagaglio di vita, nel bene e nel male.

Buon Viaggio a me che parto tra qualche giorno con una compagnia collaudata e per una meta nuova e affascinante. Buon Viaggio a me che ho bisogno di allontanarmi dalla mia vita, per poterla apprezzare al ritorno. O per poterla cambiare.