martedì 21 giugno 2011

L'Amicizia

In un pomeriggio caldo e soleggiato, dopo giorni difficili, alla soglia del quarto di secolo, mi ritrovo a riflettere su un argomento che potrebbe sembrare banale, a volte anche abusato: l'Amicizia!
Esiste l'Amicizia?
Certamente sì, ma non sempre è facile mantenerla. Anzi, nella maggior parte dei casi, ritengo sia molto difficile portare avanti un rapporto seriamente. Per vari motivi: uno ad esempio potrebbe essere la distanza. Quando tra due persone ci sono parecchi chilometri, non è semplice che un rapporto continui perchè non basta volersi bene.
Potrei paragonare l'Amicizia ad una pianta: non basta essere contenti di averne una per far sì che questa possa crescere. Bisogna prendersene cura continuamente, tagliare eventuali foglie secche, innaffiarla, fornire al terreno le giuste sostanze. E, soprattutto, ricordarsi che ogni pianta è diversa dall'altra!
Non c'è un metodo esatto, nè uno sbagliato. Ci sono persone diverse e rapporti diversi, con tempi diversi. Alcuni rapporti possono stare in piedi anche se non ci si sente per tanto tempo, altri hanno bisogno di un'alimentazione continua. Alcuni possono essere alimentati dagli sguardi, altri dalle parole, ma certamente sono importanti i fatti.
Dimostrare: credo sia molto importante dimostrare, anche se non sempre è facile.
Bisogna sapere che l'altra persona tiene al rapporto, che ci si vuol bene, che ci si stima.
E dimostrare anche che non si è sulla giusta via. Chiarire i punti oscuri. Chiarire quando il rapporto non piace più o non corrisponde ai propri canoni.
Parlare dell'Amicizia e del rapporto senza timore, dirsi che è un bel rapporto, dirsi che non lo è.
Avere dei segreti....è importante! Ci fa sentire liberi all'interno del rapporto!
Sopportate...i momenti "no" dell'altra persona, i cattivi umori, la rabbia, ma soprattutto, l'estrema gioia dell'Amico in momenti in cui non si è felici.
Questa è una delle cose più difficili: riuscire ad essere veramente felici per la gioia altrui.
È certamente più semplice consolare, provare empatia per i momenti tristi dell'altra persona.
E invece provate a gioire della sua felicità, provate ad essere davvero contenti per l'Amico quando nella vostra vita va tutto male. Solo allora vi renderete conto che voler bene ad una persona comporta anche grossi sacrifici a livello emotivo. E che per quel voler bene si è disposti a mettere da parte sè stessi, a donare un sorriso sincero quando, invece, si avrebbe bisogno di averlo donato.
Non porsi dei limiti a priori e, nello stesso tempo, conoscere i propri limiti e quelli dell'Amico.
Un aspetto che mi piace molto in un'Amicizia è la telepatia: il pensare esattamente la stessa cosa nello stesso istante, il pronunciar le stesse parole contemporaneamente.
Non accade in tutti i rapporti, nè in tutti i periodi, ma quando accade è una di quelle piccole cose che compongono la felicità.
È importante anche non considerare nulla dovuto o ovvio. Bisogna apprezzare ogni singolo gesto, ogni singola parola.
In certe occasioni arrabbiarsi è fondamentale. Permette di prendere coscienza dell'accaduto e di andare avanti.
Mai dimenticare che ogni rapporto può finire e che la fine può essere determinata da fattori esterni ma anche da nostri comportamenti che, pian piano, lo logorano.
A mio parere, se un rapporto finisce, non significa che non era Amicizia...significa solo che non lo è più, che per diversi motivi, non lo si è curato abbastanza o, più semplicemente, bisogna prendere coscienza del fatto che le persone possono cambiare e non è certo che una persona diversa debba ancora coincidere con il nostro modo di vivere o di pensare. Allo stesso tempo, bisogna prendere atto del proprio possibile cambiamento e farsene una ragione. Capita, è normale.
Anche se è difficile, bisognerebbe cercare di non avere particolari aspettative o, comunque, di non averne troppe. Penso che l'importante sia che ognuno dia il massimo a prescindere dalla quantità e dalla qualità effettiva di quanto si riesce a dare.
Col tempo ho capito quando, per me, un rapporto diventa importante. Me ne rendo conto quando il silenzio non è imbarazzante. Quando riesco a pensare tra me e me senza provare imbarazzo per la persona che mi è accanto e con cui non sto parlando, quando sento che quella stessa persona non prova imbarazzo nei miei e nei suoi silenzi.
E mi piace ridere con i miei Amici, ridere fino alle lacrime, fino a non respirare più.

Dedico questo post ai miei Amici, a quelli con cui sono cresciuta e che ci sono ancora, a quelli che ho perso per le strade della vita, a quelli che ho incontrato da poco, a quelli con età diversa dalla mia, a quelli conosciuti in contesti limitati e che vorrei frequentare di più al di fuori di quei contesti. Lo dedico a quelli che sanno abbracciarmi e a quelli che, anche se non lo fanno, sanno certamente dimostrarmi che mi vogliono bene. Lo dedico agli sguardi scambiati nel corso degli anni e ai sorrisi, a quelli passati e, soprattutto, a quelli futuri.

lunedì 13 giugno 2011

Il sapore della Democrazia

Evviva! Possiamo festeggiare il quorum!!!
Lo dico da persona che non ha votato SI come la maggioranza degli italiani (tranne che per un quesito!).
Nonostante ciò, sono felice per la nostra Democrazia perchè, con questo voto, il popolo ha saputo gridare che è unito, che può ancora rialzarsi e liberarsi.
Avrei potuto astenermi, ma non l'ho fatto perchè ho voluto contribuire, nel mio piccolo, a dare potere al popolo e se la maggior parte (un plebiscito a dire la verità!) ha ritenuto opportuno votare SI, sia fatta la sua volontà!
Oggi festeggio anch'io! Festeggio una Nazione unita, festeggio quei 29 milioni di Italiani che hanno scelto la via della Democrazia!
Viva l'Italia, viva il popolo italiano!

venerdì 10 giugno 2011

Referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011

Come tutti ormai sapete, il 12 e 13 giugno si terrà un referendum abrogativo composto da quattro quesiti suddivisi in quattro diverse schede e questo significa che non tutte le schede devono essere obbligatoriamente ritirate e quindi alcuni quesiti potranno raggiungere il quorum ed altri no.

Premetto che io ritengo il voto (in ogni caso) un diritto/dovere fondamentale per l'affermazione della democrazia e penso che il referendum sia la forma migliore (tra quelle previste nel nostro sistema) che il popolo italiano abbia per esprimersi.

Ciò di cui voglio parlare in questo post è, però, la differenza tra il primo quesito (scheda rossa) e il secondo (scheda gialla).
La maggior parte delle prese di posizione accorpa, infatti, il primo e il secondo quesito sotto la definizione di "acqua pubblica" e la maggior parte degli italiani sembra sia orientata per il fatidico SI ovvero per l'abrogazione di quegli articoli che prevedono che l'acqua possa essere gestita da privati.
Ebbene, questa è una mezza verità.
Il primo quesito, infatti, non riguarda soltanto l'acqua ma, più in generale, una serie di servizi che gli Enti Locali possono affidare ai privati tramite gara pubblica.
Non è mia intenzione dare indicazioni di voto, ma voglio soltanto dissentire dalla cattiva pubblicità che viene fatta di questo quesito!

Mentre il secondo quesito (scheda gialla) riguarda l'abrogazione di quell'articolo che attualmente prevede la remunerazione del capitale investito, da parte dell'ente privato, nella gestione dell'acqua.



Di seguito trovate i link ai fac-simile delle quattro schede referendarie.

Primo quesito (Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione):

Secondo quesito (Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito):

Terzo quesito (Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare):

Quarto quesito (abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale):

lunedì 6 giugno 2011

Fa un buon viaggio...

E così in un lunedì di giugno cupo e un po' piovoso, quando tutti siamo a lavoro, ad un orario consono, senza disturbare, c'è chi decide che è arrivato il momento di partire.
Valigia pronta già da giorni, bastava solo prenderla e andar via...ma forse mancavano le forze anche per fare quest'ultimo atto di coraggio.
Adesso invece sembra che tutto stia andando come la vita ci ha insegnato.
E basta un attimo, un soffio...e chissà se ci si vede più in là, chissà dove, chissà quando...
La forza di un uomo che nel dolore e nella sofferenza di sempre continua a lottare è un'immagine indelebile.
E a me rimane il ricordo di una stretta di mano, il ricordo di certi gesti sempre uguali e apparentemente insensati, ma che nascondevano chissà quale passato.
A me resta il ricordo di una notte con il rumore del suo respiro e quella poca forza rimasta e utilizzata per sbattere la porta come in un ultimo impeto di rabbia e quella voce che chiama "mamma".
Ciao Leonardo, fa un buon viaggio e riposa se puoi.