martedì 15 novembre 2011

Guida pratica alla mare-terapia


GUIDA PRATICA ALLA MARE-TERAPIA

OBIETTIVO: inquadrare un problema e le possibili soluzioni.

CHI: tutti coloro che amano il mare.

QUANDO: in un momento in cui la confusione mentale regna sovrana e crea un blocco nel pensare e nel fare. Sarebbe importante non programmare la mare-terapia, ma decidere di farla e attuarla, ovviamente nei limiti di disponibilità di tempo di ognuno.

CON CHI: possibilmente da soli. Se in compagnia, solo con una persona con la quale si ha una forte sinergia e comunque non implicata nel momento di vita che si sta vivendo. In ogni caso, non bisognerebbe avere nessun colloquio durante l'esercizio della mare-terapia. Quindi, se si è in due, ognuno dovrebbe farla in piena autonomia.

DOVE: in un posto che sia sempre uguale, familiare e, soprattutto, non frequentato.

PERIODO IDEALE: tutti i periodi in cui le spiagge siano deserte quindi, sostanzialmente, durante tutte le stagioni tranne l'estate.

DURATA: se non vi sono vincoli di tempo, togliere l'orologio dal polso. Non prefissarsi nè un tempo minimo nè un tempo massimo. Evitare, quindi, di svolgere mare-terapia se si hanno impegni impellenti. La durata può variare di volta in volta e da persona in persona. Essa cambia anche in base al problema e alla frequenza con cui si pratica.

MODALITÀ: spegnere il cellulare e, possibilmente, non portarlo con sè in modo da evitare tentazioni nell'accenderlo o nel fare foto al bel paesaggio che si ha dinanzi. Incamminarsi sulla spiaggia fino ad avvicinarsi al mare. Si può decidere se passeggiare o se fermarsi in un punto. Ascoltare il rumore delle onde e perdersi in quel rumore liberando la mente dai pensieri. Nella fase iniziale, quindi, l'unico pensiero deve essere il ripetersi del rumore del mare. In seconda istanza, concentrarsi sull'obiettivo personale. Preme precisare che la mare-terapia non risolve i problemi, ma aiuta a configurarli entro una certa ottica e a metabolizzarli ponendone le basi per la risoluzione. Una volta individuato l'obiettivo, focalizzare le possibili azioni che potrebbero aiutare l'individuo a superare la fase di stasi. Quindi lasciarsi andare ai propri pensieri anche divagando. Non sempre concentrarsi sempre e solo sul problema aiuta a risolverlo. Spesso è utile anche far riaffiorare ricordi e sensazioni apparentemente distaccate, ma certamente collegate (anche inconsciamente) all'argomento principale. Tornare sempre sull'obiettivo. Prima della fine della mare-terapia bisogna comunque chiudere il ciclo dei pensieri e trarre una conclusione. Lasciare il problema in sospeso significa star peggio quando si torna alla routine. Significa appiccare il fuoco e andar via. Il pensiero va avviato, analizzato, collegato con qualunque altro pensiero e comunque chiuso. Risulta utile, di tanto in tanto, fermare i propri pensieri ed ascoltare il rumore del mare rendendosi conto, magari, di quanto sia simile a ciò che si ha dentro.

QUANDO TERMINARE: nel momento in cui ci si accorge di essere realmente più sereni e ci si rende conto di aver preso consapevolezza di sè e della questione oggetto della mare-terapia. Se è possibile, risulta utile lasciare il cellulare spento ancora per qualche minuto dopo la fine della mare-terapia.


Questa breve guida pratica sulla mare-terapia non vuol essere un diktat su come eseguire questa pratica, ma è certamente frutto dell'esperienza personale e può aiutare chi vuole avviarsi ad essa. Sono ben accetti consigli e varianti frutto delle esperienze personali altrui.

lunedì 7 novembre 2011

Cade, non cade!

Cade, non cade! Cade, non cade!!!
Cosa succederà al nostro beneamato Governo??
Dimissioni? Sfiducia?
Sembra sia giunta la sua ora, ma è difficile saperlo con certezza: in diverse occasioni Berlusconi, sul baratro, si è risollevato.
Certo, questa volta è più difficile delle altre. Questa volta ha tutti contro. Ormai anche parecchi adepti sono passati dall'altro lato e ne chiedono le dimissioni. Sembra un uomo solo...ma lo è davvero? Forse sì, forse ci siamo!!
Intanto lui continua a dire che "le voci di sue dimissioni sono destituite di fondamento".
Più seguo questa vicenda e più provo tristezza per quest'uomo. Non riesco a provare rabbia, non ci riesco proprio. Indignazione forse sì. Sicuramente mi fa pena. Per me è un anziano che sta pian piano perdendo la ragione. Ha compiuto da poco settantacinque anni. Può anche darsi che abbia i primi sintomi di demenza senile, la stessa demenza senile che colpisce molte persone che raggiungono una certa età. Ha un delirio di onnipotenza tale da portarmi a non colpevolizzarlo e a ritenerlo semplicemente malato. Mi fanno rabbia invece i suoi più stretti collaboratori. Quel giovane Angelino Alfano, quel Ghedini. Loro sì, mi fanno incazzare. Non sanno far altro che compiacere il loro capo. Sperano che scompaia prima possibile dalla scena politica, ma continuano ad adularlo come un dio. Sanno che senza Berlusconi non valgono nulla e allora ci tengono a mantenerlo lì al suo posto.
Ecco, l'Italia politica è in mano ad una combriccola di gente con delirio di onnipotenza, con dei vecchi che detengono il potere, dei semi-giovani che gli leccano il culo e dei giovani che non esistono.
Cosa succederà domani? Fiducia o sfiducia? Elezioni o Governo di larghe intese?
Azzardo una previsione: sfiducia e Governo di larghe intese...e saremo sempre punto e a capo!!
E se si andasse alle elezioni? Chi è pronto a governare? Bersani? Matteo Renzi? Angelino Alfano?
Bè teniamo presente che per un Matteo Renzi che avanza, un Bersani cerca di fermarlo intimando ai giovani di non scalpitare...siamo messi proprio bene!!!
Di certo, qualunque cosa accada, la risoluzione della crisi non è certamente alle porte. Sbaglia chi s'illude che, cambiando Governo, si risolleverà l'Italia.
Il nostro Paese sarà fuori dalla crisi quando sarà il suo tempo. Quando i maggiori poteri del mondo, assieme, si terranno per mano e decideranno di fare qualcosa di concreto per non far crepare i popoli che poco possono fare per risollevare le proprie sorti.
Buona Fortuna Italia, qualunque cosa accada!!