mercoledì 29 febbraio 2012

Opinion leaders italiani

La rivista GQ Italia ha stilato la classifica dei 50 "opinion leaders" più influenti d'Italia.


Ma mi chiedo: in che senso persone come Mario Draghi, Diego Della Valle, Giorgio Armani, Giovanni Bazoli, Licio Gelli, Totò Riina, Giuseppe Rotelli e compagnia bella rientrano tra i 50 maggiori "opinion leaders" italiani??
Cioè...per me un opinion leader è uno la cui opinione è seguita e tenuta in considerazione da una certa fetta di popolazione e riesce anche ad influirla. Vorrei capire in che modo i nomi di cui sopra (e molti altri della classifica) svolgono questo ruolo nella società italiana!!
Posso capire Mario Monti, Silvio Berlusconi, Giorgio Napolitano, Fiorello, Roberto Saviano, Ezio Mauro, Fabio Fazio, Emma Marcegaglia, Susanna Camusso e qualche altro....ma un Carlo Petrini....ma cu cazz è????
Alcuni invece influiscono sulla nostra vita a nostra insaputa e non conoscendoli come ad esempio Giovanni Bazoli collocato a metà classifica. Ma ugualmente non lo riterrei un opinion leader, quantomeno non per la società!!!

lunedì 20 febbraio 2012

About me


alcune info sparse sul mio conto
- non amo parlare al telefono;
- indosso per prima la scarpa destra, così come la calza;
- quando ascolto una canzone faccio molta attenzione al testo;
- amo Londra, la considero la mia città ideale, ci vivrei;
- il mio disordine mi permette di sopravvivere alla mia razionalità;
- ho la mia "coperta di Linus";
- non so suonare uno strumento, non so cantare, non so disegnare;
- mi piace guidare l'auto;
- mi perdo facilmente tra le strade che non conosco o che conosco poco;
- mi perdo facilmente tra i miei pensieri;
- mi piace giocare a Zuma anche se so che è un po' demenziale;
- vorrei vedere un concerto di Jovanotti;
- in un certo periodo ho desiderato creare un'emeroteca;
- acquisto spesso libri anche solo per il gusto di farlo;
- non ho mai preso in prestito un libro in biblioteca tranne uno attorno i dieci anni;
- tengo sempre una o più penne in ogni borsa;
- non riuscirei ad uscire da casa senza la carta d'identità;
- vorrei una casa con i quadri visibilmente storti, ma odio se un quadro è erroneamente e leggermente storto;
- a volte conservo piccoli e apparentemente insignificanti oggetti;
- odio le attese, di qualunque genere;
- adoro smontare ciò che mi capita tra le mani;
- generalmente ho bisogno di guardare l'orologio due volte per capire che ora è;
- mi piace il timbro della voce di Ligabue;
- costruisco un segnalibro per ogni libro che leggo e spesso li butto non appena finisco il libro;
- non mi piace bere acqua fredda;
- non riesco ad addormentarmi se i cassetti non sono tutti perfettamente chiusi;
- mi capita di saltare i pasti;
- preferisco scrivere su carta piuttosto che al pc;
- uso tantissimo excel e cerco di farlo apprezzare anche ai miei collaboratori, con buoni risultati;
- a nove anni seguivo i tg, soprattutto le notizie di politica e riconoscevo le cariche istituzionali;
- ho il pc da quando avevo nove anni e adoravo giocare a "Prince of Persia";
- non ricordo mai i sogni;
- a volte sembro fascista, altre volte comunista;
(...questo post sarà aggiornato di tanto in tanto....)

giovedì 2 febbraio 2012

Posto fisso...sì o no??

Non c'è cosa più semplice che seguire l'ondata di sentimentalismo e di sofferenza che inonda la nostra società in questo periodo e criticare ciò che il governante di turno dice!
Mi riferisco al discorso di Mario Monti sul fatidico "posto fisso": ”I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Del resto, diciamo la verità, che monotonia un posto fisso per tutta la vita. E’ più bello cambiare e accettare nuove sfide purché siano in condizioni accettabili. E questo vuol dire che bisogna tutelare un po’ meno chi oggi è ipertutelato e tutelare un po’ di più chi oggi è quasi schiavo nel mercato del lavoro o proprio non riesce a entrarci”.
Dunque...partiamo da una premessa: in questo periodo chi non ha lavoro e ha veramente voglia di lavorare (ce ne sono tanti che prendono la scusa della crisi!!!) farebbe qualunque cosa pur di campare la famiglia. Non c'è alcun dubbio su questo. E bisogna anche dire che chi ha un lavoro precario farebbe qualunque cosa per avere la certezza che non ha. E siamo tutti d'accordo!!
Ora andiamo alla frase di Mario Monti.

"I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita": è vero, verissimo!! Le Amministrazioni, centrali e periferiche (enti collaterali inclusi) hanno elargito posti di lavoro per decenni, anche quando non ce n'era bisogno. In Italia si è preferito creare nuovi posti di lavoro pubblici per tanto tempo invece di incentivare i cittadini a crearsi una propria posizione. Questo è servito, negli anni, come bacino di voti per il politico di turno. Ovviamente non significa che chiunque abbia un posto fisso non lo abbia ottenuto con le proprie forze, ma per vie traverse...significa solo che il fenomeno non è da sottovalutare e che il clientelismo, in Italia, è ben più radicato di quanto si pensi e si mantiene nel tempo allo scopo di applicare il potere politico nei confronti dei cittadini. Inoltre bisogna considerare che è stata aumentata l'età pensionabile e gli anni di servizio utili al raggiungimento della pensione. Questo allontana sempre più la possibilità di creare nuovi posti fissi nel settore pubblico. Quindi è vero che noi giovani non avremo un posto fisso per tutta la vita.

"Del resto, diciamo la verità, che monotonia un posto fisso per tutta la vita. E’ più bello cambiare e accettare nuove sfide purché siano in condizioni accettabili": questa è la frase incriminata e la prima parte è l'unica riportata a caratteri cubitali dalle testate giornalistiche. Senz'altro, nel periodo in cui ci troviamo, il posto fisso sarebbe una salvezza. Ok, siamo d'accordo...ma io penso che potrei impazzire dopo poco tempo con certi lavori da posto fisso!!! Un esempio?! Gli impiegati addetti al protocollo in un ente pubblico...senza nulla togliere alle qualità di queste persone, io non so se riuscirei a fare un lavoro del genere tutta la vita!!! La gente arriva, porta un foglio, l'impiegato lo registra nel sistema informatico e stampa una ricevuta con il numero di protocollo assegnato. Lo consegna al cittadino e avanti un altro! Così ora dopo ora, giorno dopo giorno, mesi dopo mesi, anni dopo anni....
Al di là della convenienza pratica di questo genere di posto fisso (ovvero la non precarietà), io sarei un po' cauta nel dire che qualunque ruolo, purchè fisso, possa andare bene. La stessa cosa vale per il settore privato. Ci sono lavori che, anche se precari, prevedono una tale routine che, sebbene siano adatti a certe personalità, è pur vero che potrebbero far ammalare certe persone di depressione e patologie simili.
Non dimentichiamo la seconda parte di questa frase di Monti...le "condizioni accettabili" affinchè prevalga la dignità della persona e il soddisfacimento dei bisogni della persona!

"E questo vuol dire che bisogna tutelare un po’ meno chi oggi è ipertutelato e tutelare un po’ di più chi oggi è quasi schiavo nel mercato del lavoro o proprio non riesce a entrarcifermo restando che ci sono lavoratori "fissi" che fanno bene (anzi benissimo!) il loro lavoro e che, senza di loro, le Amministrazioni crollerebbero, bisogna dire che ce ne sono molti (la maggior parte in base alla mia esperienza!!) che svolgono a stento i loro compiti e che considerano il cittadino come un disturbatore. Raramente si viene cacciati dai posti fissi e non importa se si fa bene il proprio lavoro o meno! Una volta avuto il posto fisso, è per tutta la vita!! E anche se negli ultimi anni l'orientamento è stato quello di equiparare il rapporto di lavoro tra ente pubblico e lavoratore a quello tra ente privato e lavoratore, siamo ancora ben lontani dall'avere una parità di trattamento tra posto privato e pubblico. Sarebbe interessante adeguare anche gli standard di licenziamento tra pubblico e privato affinchè il lavoratore col posto fisso possa sentirlo meno fisso rispetto al passato e possa impegnarsi per mantenerlo...come si fa nel settore privato insomma!!
Chi sono i nuovi schiavi del mercato del lavoro? E chi non riesce ad entrarci? Secondo me sono i giovani laureati....quelli troppo giovani per avere esperienza e troppo bistrattati per fare l'esperienza! Insomma, classica situazione in cui, nel settore privato, si cercano dipendenti con precedente esperienza nel settore!

Conclusione: forse la frase di Monti è un po' azzardata per il periodo, ma analizzata nel suo complesso ha un suo senso logico che non mi trova affatto in disaccordo!