venerdì 30 dicembre 2011

Le "morti" del 2011


  • 14 gennaio: in Tunisia termina la dittatura di Ben Ali dopo circa 24 anni di potere.
  • 11 febbraio: in Egitto, dopo circa 30 anni, termina il potere di Hosni Mubarak.
  • 2 maggio: ucciso Osama Bin Laden, capo di Al Qaeda.
  • 5 ottobre: muore Steve Jobs, fondatore della Apple.
  • 20 ottobre: ucciso Mu'ammar Gheddafi, dittatore in Libia per 42 anni e amico fraterno di S.B.
  • 12 novembre: si dimette Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dell'Italia.
  • 17 dicembre: muore Kim Jong-il, dittatore della Corea del Nord per 18 anni.

giovedì 29 dicembre 2011

Chocabeck

"...far l'amore in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi, in tutto il mondo..."
Chi non ricorda questa famosa frase della canzone "Per tutte le volte che..." scritta da un certo Pierdavide Carone e cantata da tal Valerio Scanu??
Oltre il fatto di aver vinto Sanremo 2010, questo brano è divenuto famoso per la frase sopra riportata. Su Facebook non si faceva altro che pubblicare link ironici sul fare l'amore in tutti i laghi.
Giusto, giustissimo.


"Noi faremo l'amore, tre nel cielo e due nel sole. Noi faremo l'amore dentro il mare e dentro il pane. Nella bocca e negli occhi, far l'amore nelle mani. E nei baci e nei cuori fiori a far così..."
Ecco...che frase è?? Chi l'ha scritta??? Altro che Pierdavide Carone e Valerio Scanu!!!!
Qua siamo di fronte a Zucchero Fornaciari.
Ah ok, allora va bene. Allora è poesia.




Premetto che questa canzone mi piace molto e per me, che non amo Zucchero, è una delle sue canzoni più belle. Ultimamente l'ascolto parecchio e continua a piacermi.
Ma perchè una frase del genere scritta da lui va bene e scritta da altri no??

In ogni caso, deliziatevi ascoltandola...qui.

venerdì 2 dicembre 2011

Occupy Massimo

(fonte foto: gruppo Facebook "Occupy Massimo")

Frequentando Palermo, capita di imbattersi in manifestazioni che bloccano la città. Chi ci abita magari si è già abituato o forse non si abituerà mai.
Da due settimane si svolge Occupy Massimo: un gruppo di ragazzi hanno montato le tende davanti il Teatro Massimo e abitano lì. Il loro slogan è "uccidiamo il capitalismo prima che il capitalismo uccida noi".
A parte il fatto che deturpano la vista del meraviglioso teatro, mi chiedo cosa sperano di ottenere.
"Uccidiamo il capitalismo..."...già, in effetti questa manifestazione (ma la mia obiezione sarebbe uguale per una manifestazione più vasta!) sarà utile ad uccidere il capitalismo e saremo tutti salvi.
In fondo credo che potrebbero evitare di starsene lì giorno e notte perchè, con due lavori e l'università, non riesco a pensare che esiste la possibilità di combattere per degli ideali del tutto astratti. Forse è perchè, ogni giorno, sto almeno tre ore sull'autobus per frequentare due o quattro ore di lezioni e tornare in tempo per lavorare. Forse è perchè occupo il poco tempo libero dandomi da fare per studiare. E cerco di studiare in autobus quando non mi addormento per la troppa stanchezza; forse è perchè magari alcune mattine la mia sveglia squilla alle 5.15 e alle 14 devo già essere di ritorno per proseguire ciò che ho lasciato in sospeso il giorno precedente. Forse è perchè da tempo ho smesso di essere un'idealista o magari non lo sono mai stata realmente.
Tra tutti questi "forse", mi chiedo se davvero questi ragazzi non abbiano nulla di meglio da fare...lavorare, studiare, frequentare le lezioni...tornano mai a casa? Fanno i turni per stare lì? Dove fanno la doccia?
Mi sa che il problema sono io...ma comunque il Massimo lo preferisco libero, nel pieno del suo splendore. Occupato sì, ma dai turisti.

martedì 15 novembre 2011

Guida pratica alla mare-terapia


GUIDA PRATICA ALLA MARE-TERAPIA

OBIETTIVO: inquadrare un problema e le possibili soluzioni.

CHI: tutti coloro che amano il mare.

QUANDO: in un momento in cui la confusione mentale regna sovrana e crea un blocco nel pensare e nel fare. Sarebbe importante non programmare la mare-terapia, ma decidere di farla e attuarla, ovviamente nei limiti di disponibilità di tempo di ognuno.

CON CHI: possibilmente da soli. Se in compagnia, solo con una persona con la quale si ha una forte sinergia e comunque non implicata nel momento di vita che si sta vivendo. In ogni caso, non bisognerebbe avere nessun colloquio durante l'esercizio della mare-terapia. Quindi, se si è in due, ognuno dovrebbe farla in piena autonomia.

DOVE: in un posto che sia sempre uguale, familiare e, soprattutto, non frequentato.

PERIODO IDEALE: tutti i periodi in cui le spiagge siano deserte quindi, sostanzialmente, durante tutte le stagioni tranne l'estate.

DURATA: se non vi sono vincoli di tempo, togliere l'orologio dal polso. Non prefissarsi nè un tempo minimo nè un tempo massimo. Evitare, quindi, di svolgere mare-terapia se si hanno impegni impellenti. La durata può variare di volta in volta e da persona in persona. Essa cambia anche in base al problema e alla frequenza con cui si pratica.

MODALITÀ: spegnere il cellulare e, possibilmente, non portarlo con sè in modo da evitare tentazioni nell'accenderlo o nel fare foto al bel paesaggio che si ha dinanzi. Incamminarsi sulla spiaggia fino ad avvicinarsi al mare. Si può decidere se passeggiare o se fermarsi in un punto. Ascoltare il rumore delle onde e perdersi in quel rumore liberando la mente dai pensieri. Nella fase iniziale, quindi, l'unico pensiero deve essere il ripetersi del rumore del mare. In seconda istanza, concentrarsi sull'obiettivo personale. Preme precisare che la mare-terapia non risolve i problemi, ma aiuta a configurarli entro una certa ottica e a metabolizzarli ponendone le basi per la risoluzione. Una volta individuato l'obiettivo, focalizzare le possibili azioni che potrebbero aiutare l'individuo a superare la fase di stasi. Quindi lasciarsi andare ai propri pensieri anche divagando. Non sempre concentrarsi sempre e solo sul problema aiuta a risolverlo. Spesso è utile anche far riaffiorare ricordi e sensazioni apparentemente distaccate, ma certamente collegate (anche inconsciamente) all'argomento principale. Tornare sempre sull'obiettivo. Prima della fine della mare-terapia bisogna comunque chiudere il ciclo dei pensieri e trarre una conclusione. Lasciare il problema in sospeso significa star peggio quando si torna alla routine. Significa appiccare il fuoco e andar via. Il pensiero va avviato, analizzato, collegato con qualunque altro pensiero e comunque chiuso. Risulta utile, di tanto in tanto, fermare i propri pensieri ed ascoltare il rumore del mare rendendosi conto, magari, di quanto sia simile a ciò che si ha dentro.

QUANDO TERMINARE: nel momento in cui ci si accorge di essere realmente più sereni e ci si rende conto di aver preso consapevolezza di sè e della questione oggetto della mare-terapia. Se è possibile, risulta utile lasciare il cellulare spento ancora per qualche minuto dopo la fine della mare-terapia.


Questa breve guida pratica sulla mare-terapia non vuol essere un diktat su come eseguire questa pratica, ma è certamente frutto dell'esperienza personale e può aiutare chi vuole avviarsi ad essa. Sono ben accetti consigli e varianti frutto delle esperienze personali altrui.

lunedì 7 novembre 2011

Cade, non cade!

Cade, non cade! Cade, non cade!!!
Cosa succederà al nostro beneamato Governo??
Dimissioni? Sfiducia?
Sembra sia giunta la sua ora, ma è difficile saperlo con certezza: in diverse occasioni Berlusconi, sul baratro, si è risollevato.
Certo, questa volta è più difficile delle altre. Questa volta ha tutti contro. Ormai anche parecchi adepti sono passati dall'altro lato e ne chiedono le dimissioni. Sembra un uomo solo...ma lo è davvero? Forse sì, forse ci siamo!!
Intanto lui continua a dire che "le voci di sue dimissioni sono destituite di fondamento".
Più seguo questa vicenda e più provo tristezza per quest'uomo. Non riesco a provare rabbia, non ci riesco proprio. Indignazione forse sì. Sicuramente mi fa pena. Per me è un anziano che sta pian piano perdendo la ragione. Ha compiuto da poco settantacinque anni. Può anche darsi che abbia i primi sintomi di demenza senile, la stessa demenza senile che colpisce molte persone che raggiungono una certa età. Ha un delirio di onnipotenza tale da portarmi a non colpevolizzarlo e a ritenerlo semplicemente malato. Mi fanno rabbia invece i suoi più stretti collaboratori. Quel giovane Angelino Alfano, quel Ghedini. Loro sì, mi fanno incazzare. Non sanno far altro che compiacere il loro capo. Sperano che scompaia prima possibile dalla scena politica, ma continuano ad adularlo come un dio. Sanno che senza Berlusconi non valgono nulla e allora ci tengono a mantenerlo lì al suo posto.
Ecco, l'Italia politica è in mano ad una combriccola di gente con delirio di onnipotenza, con dei vecchi che detengono il potere, dei semi-giovani che gli leccano il culo e dei giovani che non esistono.
Cosa succederà domani? Fiducia o sfiducia? Elezioni o Governo di larghe intese?
Azzardo una previsione: sfiducia e Governo di larghe intese...e saremo sempre punto e a capo!!
E se si andasse alle elezioni? Chi è pronto a governare? Bersani? Matteo Renzi? Angelino Alfano?
Bè teniamo presente che per un Matteo Renzi che avanza, un Bersani cerca di fermarlo intimando ai giovani di non scalpitare...siamo messi proprio bene!!!
Di certo, qualunque cosa accada, la risoluzione della crisi non è certamente alle porte. Sbaglia chi s'illude che, cambiando Governo, si risolleverà l'Italia.
Il nostro Paese sarà fuori dalla crisi quando sarà il suo tempo. Quando i maggiori poteri del mondo, assieme, si terranno per mano e decideranno di fare qualcosa di concreto per non far crepare i popoli che poco possono fare per risollevare le proprie sorti.
Buona Fortuna Italia, qualunque cosa accada!!

giovedì 13 ottobre 2011

Stay hungry, stay foolish....è davvero possibile?

Stay hungry, stay foolish! Siate affamati, siate folli.
L'abbiamo letta e sentita chissà quante volte nell'ultima settimana...ma che significa?
Ci penso già da qualche giorno e sono alla ricerca di un senso a queste parole.
Siate affamati, siate folli. Ma affamati di cosa? Di successo? Di denaro?
Chi è affamato ricerca. Ricerca cibo in base al proprio desiderio, ai propri bisogni.
E si può avere desiderio di raggiungere una vetta, voglia di realizzarsi, voglia di normalità, o di felicità.
E cosa serve per saziarsi? La follia? L'incoscienza? Il coraggio?
Ma Steve Jobs è vissuto in America e gli anni in cui ripeteva a se stesso questa frase erano i '70-'80, luogo e periodo in cui non serviva troppo coraggio per essere folli.
Ma è ancora attuale questa incitazione?
Noi viviamo in Italia e siamo in un periodo davvero difficile.
Di certo siamo affamati. Siamo in un momento storico di transizione, siamo una società smarrita e certamente poco folle. Forse non possiamo proprio esserlo.
Troppo poveri per osare e troppo ricchi per sfidare del tutto la sorte.
Non siamo pronti alla rivoluzione. Nè culturale, nè economica.
Italiani, coscienti della nostra condizione, immobili e immobilizzati.
Forse ha poco senso continuare a ripeterci che dobbiamo essere affamati e folli.
Avrebbe più senso augurarci di essere sazi e di diventarlo ognuno con le proprie forze.
E di esserlo sempre e comunque con umanità.
Questa è la mia incitazione, il mio augurio: siate sazi e siatelo con umanità.

martedì 4 ottobre 2011

Comma ammazza-blog: un post a Rete unificata


TESTO DIFFUSO A CURA DI VALIGIA BLU



Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione. 


Cosa è la rettifica? 
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi. 

Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione? 
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito. 

Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto? 
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata. 

Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false? 
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri. 

Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica? 
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso. 

Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.

venerdì 30 settembre 2011

Brunetta e il certificato antimafia


Si continua a polemizzare sulla frase del Ministro Brunetta "basta certificati antimafia", ma io vi invito ad ascoltare le sue parole a questo link
Or bene....Brunetta dice "perchè mai le imprese e le famiglie devono continuare a formire certificati alla Pubblica Amministrazione che li ha già in casa??".
Questa frase è la chiave di tutta la sua dichiarazione.
Ciò che ha detto, a mio avviso, non significa che non debba più esistere il certificato antimafia, ma che in sede di presentazione di documenti presso la P.A., alcuni certificati possono essere richiesti da un ufficio all'altro con maggiore velocità senza necessariamente attendere che sia il cittadino o l'azienda a produrlo.
Questa semplificazione potrebbe essere applicata per diversi certificati e permetterebbe alle aziende e alle persone fisiche anche di risparmiare poichè, per molti documenti, bisogna pagare l'imposta di bollo e comunque, spesso, ci si affida a delle agenzie di disbrigo pratiche che, giustamente, presentano il conto a fine operazione.
Inutile attaccare sempre e comunque un personaggio politico solo perchè di schieramento diverso...

venerdì 23 settembre 2011

La stupida "lista outing"

Sei un politico gay e sei contro la legge che riconosce l'omofobia in quanto reato???
Bene, il tuo nome sarà pubblicato sul blog "lista outing"!!
L'idea è di Aurelio Mancuso, il presidente di "Equality Italia", un'associazione che si definisce come "la rete trasversale per i diritti civili".
E il diritto alla privacy? Un politico non può essere gay senza volerlo sbandierare in pubblico? Non può evitare di darsi in pasto all'opinione pubblica? E un gay non può esprimersi contro alcuni diritti che riguardano la sua "categoria"?
D'altronde un parlamentare dovrebbe anche rappresentare chi lo vota e ha il sacrosanto diritto/dovere di votare come pensa che la propria fetta di elettorato vorrebbe che votasse!
E poi...perchè considerare i gay sempre e comunque una categoria a parte da difendere?
A volte ho la sensazione che siano una razza a parte, magari in via d'estinzione e, per tale motivo, vanno difesi a tutti costi.
No, non è un discorso omofobo...penso semplicemente che si dovrebbe lavorare per cambiare la mentalità di un popolo che non sa accettare l'omosessualità come fatto naturale e individuale e che, per questo, a poco serve la legge contro l'omofobia. Penso che si dovrebbe avallare meno il pensiero bigotto della Chiesa e dire più apertamente che, gay o eterosessuali, non cambia nulla. Va difeso il diritto di ogni persona di vivere liberamente la propria natura senza per forza mettere quella persona dentro una categoria o dentro un'associazione!
Non serve rendere gli omosessuali una "categoria protetta"!!!
Stesso discorso vale per la donna! Non servono le quote rosa!
Servono solo degli esseri umani che imparino a rapportarsi con l'altro conoscendolo, senza necessariamente inserirlo in una categoria ben precisa.
E adesso? Chi pubblica il mio nome su un sito perchè mi sono espressa, da donna, contro le quote rosa??

venerdì 26 agosto 2011

Viaggiare....

Amsterdam
Viaggiare. Avere tempo per farlo. Avere voglia di farlo.
Sì, anche la voglia. Non sempre si vuol affrontare un viaggio e tutto ciò che ne deriva: scegliere la giusta destinazione e la giusta compagnia, prenotare, preparare la valigia, stressarsi il doppio prima della partenza per recuperare (in anticipo) il tempo trascorso in vacanza e non al lavoro e recuperare il tempo in maniera "post" con lo stesso identico stress.
Trovare il giusto compromesso tra il budget economico che si ha a disposizione e la meta.
Tuttavia un viaggio lascia sempre qualcosa di importante. Durante un viaggio si conosce un mondo diverso (qualunque sia la meta!) con una cultura diversa. Si paragona ciò che si ha nella propria terra con ciò che si sta visitando. Si assaporano gusti diversi e si percepiscono odori diversi. Si impara ad apprezzare la diversità.
Durante un viaggio si marcia dentro se stessi, si cercano gli aspetti positivi e quelli negativi di ciò che si sta vedendo.
Una volta, adolescente, dissi che mi sarebbe piaciuto viaggiare tutta la vita, senza fermarmi mai. Una persona mi rispose che il gusto del viaggio è anche tornare. Tornare per poter raccontare e per poter condividere sensazioni ed emozioni con chi ci conosce e, aggiungo io dopo anni, per poter apprezzare ciò che si ha e per poter creare ciò che non si ha.
Viaggiare per godere delle bellezze del mondo e per fare in modo che esse facciano parte del nostro bagaglio di vita, nel bene e nel male.

Buon Viaggio a me che parto tra qualche giorno con una compagnia collaudata e per una meta nuova e affascinante. Buon Viaggio a me che ho bisogno di allontanarmi dalla mia vita, per poterla apprezzare al ritorno. O per poterla cambiare.

lunedì 11 luglio 2011

Io e i blog

Mi sono appena resa conto che non scrivo da giorni. Non l'ho fatto per vari motivi e non certo perchè non ho avuto nulla da esprimere...anzi forse sono stati talmente tanti i pensieri che, nell'indecisione, ho deciso di tenerli tutti per me.
Ho pensato al mio percorso di scrittura sul web che molti di voi non conoscono.
Il mio primo blog era sulla piattaforma "spaces.live" che adesso hanno trasferito su "wordpress".
Lo trovate qui.
Il titolo "Voglio buttarmi per cadere verso l'alto" la dice lunga sul periodo che stavo attraversando. Il primo post è datato settembre 2006, inizio del secondo anno di università. Avevo da poco letto "Un posto nel mondo" di Fabio Volo. Autore che, a dire la verità, oggi considero a tratti demenziale, a tratti ripetitivo. In quel momento aveva un senso. Se non ricordo male, era la storia di un tizio che cercava il suo posto nel mondo e che, per raggiungere questo obiettivo, si trasferiva a Capo Verde. Poi forse tornava, non ricordo.
Quella stessa estate vidi "La Nave dei Folli": un gruppo di naviganti più o meno giovani, provenienti da Paesi diversi. Mi colpì il fatto che ognuno parlava la propria lingua e che rispondeva agli altri nella propria lingua. Ad esempio l'italiano parlava l'italiano e il francese gli rispondeva in francese. Erano nomadi. Stavano su quella nave coloratissima circa otto mesi l'anno. Erano degli artisti e si fermavano nei porti per fare gli spettacoli. Il pagamento degli spettatori si calcolava in base al peso. Al porto di Castellammare c'era una tenda che separava la zona dello spettacolo da tutto il resto e prima di questa tenda c'era una bilancia con un tizio che parlava spagnolo e che faceva pesare gli spettatori stabilendo quanto dovevano pagare.
Non c'era un motivo apparente per l'utilizzo di questo metodo, ma era decisamente curioso e affascinante!
Dunque stavo parlando del mio periodo. Ebbene da lì a poco (a febbraio) avrei deciso di interrompere la mia esperienza universitaria che era durata un anno e mezzo. Ho deciso in pochi giorni. Mi sono liberata dell'università come ci si libera di una carie. Era diventata fastidiosa. Dovevo trovare il mio posto nel mondo e avrei avuto voglia di imbarcarmi sulla Nave dei Folli.
Non fu così. Dopo quindici giorni dalla fatidica decisione ero già dipendente di uno studio di consulenza...ma il sèguito è una storia lunga.
Torniamo al blog...lo scrivevo, lo aggiornavo. Ogni tanto lo mettevo in pausa, ma poi lo riprendevo. Vi scrivevo di tutto e mi piace ricordare che scrissi una notizia (su degli arresti ad Alcamo) dopo circa 30 secondi dalla pubblicazione sul sito dell'Ansa. Facendo una ricerca su Google, inserendo le parole "arresti alcamo", spuntavano l'Ansa e il mio blog. Un piccolo grande orgoglio!
L'ultimo post è datato 5 novembre 2008: le grandi elezioni americane, quelle in cui fu eletto Presidente Barack Obama.
Qualche giorno dopo comunicavo ai miei seguaci che il mio blog si sarebbe trasferito sulla piattaforma "blogspot", esattamente qui.
Era un blog diverso e non ebbe fortuna, nè lo trattai come il primo.
Nel frattempo, nel luglio del 2008, avevo avviato la collaborazione con Alcamo.it e fu probabilmente per questo motivo che non proseguii con il mio blog personale.
Alcamo.it fu una bella esperienza e mi fece scoprire il senso delle amicizie nate on line e della natura effimera che possono avere, ma anche di come possano durare e possano diventare importanti.
Nel frattempo nasceva "pecorenere.info": un gruppo di separatisti di Alcamo.it che, ormai, si trasformava sempre più in un gazzettino poco aggiornato.
PecoreNere non era molto seguito da chi non faceva parte del gruppo, ma per noi era un vero e proprio centro di aggregazione. L'esperienza terminò in breve tempo e in modo quasi naturale.
Nel frattempo si diffondeva sempre più Facebook e questo contribuì al declino di Alcamo.it. Su Facebook era tutto diverso. Era più semplice stare in contatto ed era inevitabile che il mondo dei blog ne risentisse.
Io, nel frattempo, creavo vari blog con vari collaboratori, ma ebbero tutti una brevissima durata e neppure ne conservo gli indirizzi.
Come quasi tutti, aumentai la mia presenza sul Social Network più famoso del momento a cui, a dire la verità, mi ero iscritta in tempi non sospetti. Lì ogni tanto scrivevo, ma mi risultava difficile mantenere una certa frequenza.
Poi ci fu il periodo di assenza! Troppe cose per la mente, non potevo condividerle con il mondo intero e forse, certi pensieri, non avevo voglia di condividerli neppure con me stessa...
Adesso gestisco questo blog senza obbligarmi a scriverci. Lo faccio quando mi va e senza prefissare gli argomenti.
Uso Facebook di tanto in tanto. Mantengo i contatti, ma ci scrivo raramente. Al momento va bene così.

martedì 21 giugno 2011

L'Amicizia

In un pomeriggio caldo e soleggiato, dopo giorni difficili, alla soglia del quarto di secolo, mi ritrovo a riflettere su un argomento che potrebbe sembrare banale, a volte anche abusato: l'Amicizia!
Esiste l'Amicizia?
Certamente sì, ma non sempre è facile mantenerla. Anzi, nella maggior parte dei casi, ritengo sia molto difficile portare avanti un rapporto seriamente. Per vari motivi: uno ad esempio potrebbe essere la distanza. Quando tra due persone ci sono parecchi chilometri, non è semplice che un rapporto continui perchè non basta volersi bene.
Potrei paragonare l'Amicizia ad una pianta: non basta essere contenti di averne una per far sì che questa possa crescere. Bisogna prendersene cura continuamente, tagliare eventuali foglie secche, innaffiarla, fornire al terreno le giuste sostanze. E, soprattutto, ricordarsi che ogni pianta è diversa dall'altra!
Non c'è un metodo esatto, nè uno sbagliato. Ci sono persone diverse e rapporti diversi, con tempi diversi. Alcuni rapporti possono stare in piedi anche se non ci si sente per tanto tempo, altri hanno bisogno di un'alimentazione continua. Alcuni possono essere alimentati dagli sguardi, altri dalle parole, ma certamente sono importanti i fatti.
Dimostrare: credo sia molto importante dimostrare, anche se non sempre è facile.
Bisogna sapere che l'altra persona tiene al rapporto, che ci si vuol bene, che ci si stima.
E dimostrare anche che non si è sulla giusta via. Chiarire i punti oscuri. Chiarire quando il rapporto non piace più o non corrisponde ai propri canoni.
Parlare dell'Amicizia e del rapporto senza timore, dirsi che è un bel rapporto, dirsi che non lo è.
Avere dei segreti....è importante! Ci fa sentire liberi all'interno del rapporto!
Sopportate...i momenti "no" dell'altra persona, i cattivi umori, la rabbia, ma soprattutto, l'estrema gioia dell'Amico in momenti in cui non si è felici.
Questa è una delle cose più difficili: riuscire ad essere veramente felici per la gioia altrui.
È certamente più semplice consolare, provare empatia per i momenti tristi dell'altra persona.
E invece provate a gioire della sua felicità, provate ad essere davvero contenti per l'Amico quando nella vostra vita va tutto male. Solo allora vi renderete conto che voler bene ad una persona comporta anche grossi sacrifici a livello emotivo. E che per quel voler bene si è disposti a mettere da parte sè stessi, a donare un sorriso sincero quando, invece, si avrebbe bisogno di averlo donato.
Non porsi dei limiti a priori e, nello stesso tempo, conoscere i propri limiti e quelli dell'Amico.
Un aspetto che mi piace molto in un'Amicizia è la telepatia: il pensare esattamente la stessa cosa nello stesso istante, il pronunciar le stesse parole contemporaneamente.
Non accade in tutti i rapporti, nè in tutti i periodi, ma quando accade è una di quelle piccole cose che compongono la felicità.
È importante anche non considerare nulla dovuto o ovvio. Bisogna apprezzare ogni singolo gesto, ogni singola parola.
In certe occasioni arrabbiarsi è fondamentale. Permette di prendere coscienza dell'accaduto e di andare avanti.
Mai dimenticare che ogni rapporto può finire e che la fine può essere determinata da fattori esterni ma anche da nostri comportamenti che, pian piano, lo logorano.
A mio parere, se un rapporto finisce, non significa che non era Amicizia...significa solo che non lo è più, che per diversi motivi, non lo si è curato abbastanza o, più semplicemente, bisogna prendere coscienza del fatto che le persone possono cambiare e non è certo che una persona diversa debba ancora coincidere con il nostro modo di vivere o di pensare. Allo stesso tempo, bisogna prendere atto del proprio possibile cambiamento e farsene una ragione. Capita, è normale.
Anche se è difficile, bisognerebbe cercare di non avere particolari aspettative o, comunque, di non averne troppe. Penso che l'importante sia che ognuno dia il massimo a prescindere dalla quantità e dalla qualità effettiva di quanto si riesce a dare.
Col tempo ho capito quando, per me, un rapporto diventa importante. Me ne rendo conto quando il silenzio non è imbarazzante. Quando riesco a pensare tra me e me senza provare imbarazzo per la persona che mi è accanto e con cui non sto parlando, quando sento che quella stessa persona non prova imbarazzo nei miei e nei suoi silenzi.
E mi piace ridere con i miei Amici, ridere fino alle lacrime, fino a non respirare più.

Dedico questo post ai miei Amici, a quelli con cui sono cresciuta e che ci sono ancora, a quelli che ho perso per le strade della vita, a quelli che ho incontrato da poco, a quelli con età diversa dalla mia, a quelli conosciuti in contesti limitati e che vorrei frequentare di più al di fuori di quei contesti. Lo dedico a quelli che sanno abbracciarmi e a quelli che, anche se non lo fanno, sanno certamente dimostrarmi che mi vogliono bene. Lo dedico agli sguardi scambiati nel corso degli anni e ai sorrisi, a quelli passati e, soprattutto, a quelli futuri.

lunedì 13 giugno 2011

Il sapore della Democrazia

Evviva! Possiamo festeggiare il quorum!!!
Lo dico da persona che non ha votato SI come la maggioranza degli italiani (tranne che per un quesito!).
Nonostante ciò, sono felice per la nostra Democrazia perchè, con questo voto, il popolo ha saputo gridare che è unito, che può ancora rialzarsi e liberarsi.
Avrei potuto astenermi, ma non l'ho fatto perchè ho voluto contribuire, nel mio piccolo, a dare potere al popolo e se la maggior parte (un plebiscito a dire la verità!) ha ritenuto opportuno votare SI, sia fatta la sua volontà!
Oggi festeggio anch'io! Festeggio una Nazione unita, festeggio quei 29 milioni di Italiani che hanno scelto la via della Democrazia!
Viva l'Italia, viva il popolo italiano!

venerdì 10 giugno 2011

Referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011

Come tutti ormai sapete, il 12 e 13 giugno si terrà un referendum abrogativo composto da quattro quesiti suddivisi in quattro diverse schede e questo significa che non tutte le schede devono essere obbligatoriamente ritirate e quindi alcuni quesiti potranno raggiungere il quorum ed altri no.

Premetto che io ritengo il voto (in ogni caso) un diritto/dovere fondamentale per l'affermazione della democrazia e penso che il referendum sia la forma migliore (tra quelle previste nel nostro sistema) che il popolo italiano abbia per esprimersi.

Ciò di cui voglio parlare in questo post è, però, la differenza tra il primo quesito (scheda rossa) e il secondo (scheda gialla).
La maggior parte delle prese di posizione accorpa, infatti, il primo e il secondo quesito sotto la definizione di "acqua pubblica" e la maggior parte degli italiani sembra sia orientata per il fatidico SI ovvero per l'abrogazione di quegli articoli che prevedono che l'acqua possa essere gestita da privati.
Ebbene, questa è una mezza verità.
Il primo quesito, infatti, non riguarda soltanto l'acqua ma, più in generale, una serie di servizi che gli Enti Locali possono affidare ai privati tramite gara pubblica.
Non è mia intenzione dare indicazioni di voto, ma voglio soltanto dissentire dalla cattiva pubblicità che viene fatta di questo quesito!

Mentre il secondo quesito (scheda gialla) riguarda l'abrogazione di quell'articolo che attualmente prevede la remunerazione del capitale investito, da parte dell'ente privato, nella gestione dell'acqua.



Di seguito trovate i link ai fac-simile delle quattro schede referendarie.

Primo quesito (Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione):

Secondo quesito (Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito):

Terzo quesito (Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare):

Quarto quesito (abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale):

lunedì 6 giugno 2011

Fa un buon viaggio...

E così in un lunedì di giugno cupo e un po' piovoso, quando tutti siamo a lavoro, ad un orario consono, senza disturbare, c'è chi decide che è arrivato il momento di partire.
Valigia pronta già da giorni, bastava solo prenderla e andar via...ma forse mancavano le forze anche per fare quest'ultimo atto di coraggio.
Adesso invece sembra che tutto stia andando come la vita ci ha insegnato.
E basta un attimo, un soffio...e chissà se ci si vede più in là, chissà dove, chissà quando...
La forza di un uomo che nel dolore e nella sofferenza di sempre continua a lottare è un'immagine indelebile.
E a me rimane il ricordo di una stretta di mano, il ricordo di certi gesti sempre uguali e apparentemente insensati, ma che nascondevano chissà quale passato.
A me resta il ricordo di una notte con il rumore del suo respiro e quella poca forza rimasta e utilizzata per sbattere la porta come in un ultimo impeto di rabbia e quella voce che chiama "mamma".
Ciao Leonardo, fa un buon viaggio e riposa se puoi.

lunedì 30 maggio 2011

Benvenuti nella Terza Repubblica!

Milano, Napoli, Novara, Trieste, Cagliari, Rimini e altre città importanti d'Italia.
Tutte buttate via da Berlusconi. A volte penso che il Silvio nazionale abbia voluto perdere!!!
Come si può pensare di vincere offendendo gli altri? Facendo bassa politica?
La gente si è evidentemente stancata, nient'altro!
Berlusconi dovrebbe fare un profondo esame di coscienza su ciò che è accaduto, dovrebbe prendere atto della sua Milano trasformata nella sua Waterloo!
Noi intanto, terroristi e comunisti, godiamoci questo momento augurando a Pisapia e a De Magistris una buona liberazione delle loro città!!!

giovedì 26 maggio 2011

Il limite tra religione e rispetto

C'è un prete in una parrocchia vicina casa mia che adora passeggiare e, di tanto in tanto, fa una capatina nel mio quartiere. Il problema è che viene in zona sempre dopo le 22 e con tanta gente al seguito. Gente non silenziosa che canta, suona ed esorta.
Al di là del credere o no in dio, credo che questa sia una vera e propria forzatura, una violazione della tranquillità altrui. Capitasse una volta l'anno, potrei anche non farci caso...ma ci sono periodi in cui questa fatidica processione avviene ogni sera ed io la interpreto come una mancanza di rispetto verso chi magari vuol stare in casa in silenzio, verso chi magari sta male, verso chi non crede, verso chi non vuol sentire.

mercoledì 18 maggio 2011

Stare lì a sperare

Stare lì a sperare che quel respiro non sia l'ultimo....c'est la vie, c'est le pire de la vie!

martedì 17 maggio 2011

Non tutte le Ruby sono uguali


Ruby (questo il nome della cagnetta che vedete nella foto) ha pochi mesi e ha bisogno di voi.
È stata trovata ad Alcamo Marina il 18 aprile e chi l'ha trovata non può più tenerla per motivi logistici.
Come tutti i cani della sua età, è molto giocherellona, affettuosa e, a sua volta, bisognosa di affetto.
Se volete prenderla con voi, fatemi sapere!!

Il referendum abrogativo del 12 e 13 giugno

Quanti commenti sul referendum del 12 e 13 giugno....quante prese di posizione!!!!
Ma cosa ne sa, realmente, il popolo italiano di questo referendum??
Mossa da questa domanda e anche con qualche casualità, ho trovato un documento on line che credo e spero ci possa chiarire le idee.
Il documento, scritto da Mariachiara Alberton, è parecchio obiettivo e si limita a spiegare, uno per uno, i quattro (che potrebbero diventare tre!) quesiti del referendum.
Buona lettura!

Elezioni amministrative 2011

Dalle proiezioni è stato subito tutto chiaro. E così ci siamo ritrovati con Pisapia che supera la Moratti a Milano, con Fassino che è volato in alto con oltre il 55% dei consensi torinesi, con Bologna che per poco è rimasta rossa senza ballottaggio e con Napoli in cui il Pd è stato sconfitto dall'IdV.

Personalmente mi aspettavo il successo torinese di Fassino perchè era appoggiato da Chiamparino, sindaco ben voluto.
Di Napoli avevo previsto che, di certo, il Pd non avrebbe avuto successo ma a dire la verità pensavo che il PdL passasse al primo turno e non credevo che De Magistris sarebbe arrivato al ballottaggio.
Per Bologna credevo ci fosse un maggior consenso per il centrosinistra. Mi ha un po' delusa.
E Milano? Nonostante fossi convinta che la Moratti ce l'avrebbe fatta al primo turno, mi sono un po' ricreduta quando sono cominciati gli insulti. Forse è stato proprio lì l'inghippo, con i leghisti che non hanno gradito questi modi di far campagna elettorale (anche se sono abituati a peggio!).
C'è un pensiero, però, che mi frulla in testa da stamattina: che ruolo hanno avuto Internet e Facebook in questa palese sconfitta del PdL e, di conseguenza, di Berlusconi?? Secondo me sono stati determinanti in maniera non indifferente. Ormai è sufficiente avere un account Facebook per capire che c'è una parte del popolo italiano che non vuole più seguire i tg legati al potere. C'è una parte di italiani che è alla ricerca di notizie libere e che diffonde link su notizie sconosciute a chi si limita alla tv.
Adesso attendiamo le amministrative in Sicilia!

Ah dimenticavo...ad Arcore si va al ballottaggio, ma il Pd ha superato il PdL per circa 6 punti percentuali.

martedì 12 aprile 2011

Se una notte d'inverno un viaggiatore

Se una notte d'inverno un viaggiatore è il titolo di un romanzo di Italo Calvino pubblicato nel 1979 ed è, verosimilmente, lo specchio del vivere quotidiano.
È la ricerca continua del finale di diversi libri che cominciano e che si interrompono.
Capita nella vita di ogni giorno...storie che cominciano per poi interrompersi bruscamente ed intrecciarsi con altre. E noi sempre alla ricerca di un finale, per non stare in ansia, per sapere cosa sarà di noi.
Comincio questo blog spiegando il perché del titolo. Buon proseguimento. A me e a voi.